Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Il tennis, per educare i giovani

Intervista a Fabio Menuabue, dirigente Uisp del circolo modenese di Formigine

Un circuito di minitennis con la Uispdi Alessandro Trebbi - redazione Uisp Modena


MODENA - Fabio Menabue, uno dei principali artefici del successo del tennis Uisp Modena, negli ultimi anni ha compiuto il "salto di categoria", assumendo un ruolo dirigenziale a livello nazionale. Un altro fiore all'occhiello dello "sportpertutti" italiano che vi presentiamo attraverso questa intervista.

Fabio, quale il tuo percorso in Uisp in questi anni?
"Parte da quando ero bambino. Dal 2000, anno in cui mi sono diplomato istruttore, il mio legame con la lega tennis si è ulteriormente rafforzato, senza tralasciare un continuo confronto con gli altri enti preposti alla diffusione del tennis, come la federazione. Nella mia carriera ho avuto due grandi fortune: quella di avere un presidente, Giancarlo Campana della polisportiva Sacca, che mi ha cresciuto anche sotto il profilo dirigenziale, e quella di conoscere un coach di fama mondiale come Alberto Castellani. Da tecnico lentamente ho cominciato a formarmi come dirigente e in seguito come docente nei corsi di formazione per insegnanti regionali Uisp. Ad oggi sono responsabile e direttore di due rinomate scuole tennis Uisp (Formigine e Sacca) con uno staff di primordine: la metodologia è assolutamente mirata a valorizzare la persona, nel pieno rispetto dello sportpertutti".

Ora qual è il tuo incarico nazionale?
"Nelle ultime elezioni facevo parte della lista che è stata scelta all'unanimità per guidare la lega tennis nazionale per il prossimo quadriennio. Sono state scelte persone molto giovani dal presidente Palma. Per ciò che concerne il mio ruolo specifico, sono uno dei tre responsabili nazionali alle politiche giovanili con 'delega' alle nuove tecnologie: probabilmente l'alto numero di giovani atleti con quattro titoli italiani conquistati in tre anni a livello juniores (2010, 2011, 2012) e tutti i software di gestione delle scuole tennis attraverso il web sono stati un dato sicuramente importante nella mia scelta".

Quali le politiche da attuare per il tennis Uisp a livello giovanile?
"Questa è una domanda che apre un mondo: il tennis dovrebbe essere uno sport per tutti ma in realtà non è così. Sono ancora tanti i problemi che distanziano i giovani dal tennis o che non permettono loro di esprimere le proprie potenzialità. Qualunque maestro prima di essere allenatore è un educatore: la nostra finalità è educare attraverso lo sport prima di tutto".

Un augurio e una speranza per questi tuoi prossimi anni di impegno nel tennis Uisp?
"Il programma a livello nazionale è ambizioso e rivoluzionario: la mia speranza è che, una volta attuato, tutti riescano a trarne il dovuto giovamento. Personalmente ho chiesto a tutti i delegati che nel bene o nel male vengano prese delle decisioni, anche difficili. Penso che i tempi delle continue discussioni, senza giungere mai a una linea comune, siano ormai superati. Il punto di partenza deve essere dai territori cittadini: e a Modena siamo già un buon esempio".

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